INTEGRAZIONI PENSIONISTICHE

Quando un coniuge viene a mancare, i familiari superstiti devono espletare le pratiche burocratiche necessarie.
Una delle prime, è la domanda di pensione indiretta alla quale i superstiti hanno diritto. Le condizioni per poterla ottenere sono che il coniuge deceduto non siata stato ancora titolare di pensione, per non aver completato il ciclo lavorativo richiesto dalla legge, ma che avesse comunque maturato almeno quindici anni di assicurazione e di contribuzione, oppure cinque anni di assicurazione e di contribuzione, di cui almeno tre versati nei cinque anni precedenti il decesso.
La domanda va presentata all’INPS o in alternativa tramite gli enti di patronato. La pensione integrativa del coniuge decorre dal primo giorno del mese successivo a quello del decesso dell’assicurato.

Il coniuge superstite (oppure i figli o altri eredi legittimi e testamentari se non vi è coniuge) ha inoltre diritto di ricevere i ratei, quote di pensione non riscosse dal pensionato (es: tredicesima mensilità, parte dell’ultimo mese di pensione, ecc) prima del suo decesso.